Luogo:
Palazzo Bossi Bocchi - Strada al Ponte Caprazzucca, 4
Telefono: 0521/289944
Giorni di apertura: Martedi, Mercoledi, Giovedi, Venerdi, Sabato, Domenica
Centralino: 0521-532111
Fax: 0521-289761
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Sito Web: Museo Fondazione Cariparma
La Fondazione, oltre a favorire le molteplici attività culturali proposte da enti e realtà di Parma e Provincia, sostiene e promuove iniziative proprie.
Palazzo Bossi Bocchi, sede della Fondazione dal 1995, è anche la sede delle sue Collezioni d’Arte, che sono state ivi collocate in uno spazio espositivo permanente.
Lo spazio, allestito e concepito per essere una testimonianza della storia, della cultura e dell’arte della città di Parma, costituisce ormai un luogo inserito all’interno degli itinerari artistico-culturali di Parma.
Le opere in esso conservate provengono dalle acquisizioni che la Fondazione di anno in anno compie sul mercato per la salvaguardia del patrimonio artistico locale; dalle numerose donazioni private e dalle raccolte della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, pervenute nel dicembre 2002 alla Fondazione.
Il materiale è prevalentemente formato da opere di artisti locali e stranieri che hanno lavorato per le corti dei duchi Farnese e Borbone, di Maria Luigia, dei secondi Borbone e nell’epoca post-unitaria.
Del secolo XVI le più rilevanti sono due tavole (San Ludovico da Tolosa e Madonna col Bambino) di Cristoforo Caselli detto il Temperello, uno splendido Autoritratto a penna di Francesco Mazzola detto il Parmigianino e il foglio contenente le 8 acqueforti dello stesso Parmigianino, vero “unicum” grafico.
Fra le opere del secolo XVII ricordiamo le grandi nature morte di Felice Boselli, i due grandi ritratti di Ranuccio I Farnese e della moglie Margherita Aldobrandini e La Conversione di San Matteo di Giovanni Lanfranco, tra i capolavori del pittore nella su fase napoletana.
Il XVIII secolo è rappresentato da un importante fondo di disegni e incisioni raffiguranti abbozzi, progetti architettonici e urbanistici realizzati per la corte di Filippo di Borbone dall’architetto Ennemond Alexandre Petitot; dalle battaglie di Francesco Antonio Simonini e dai ritratti di Giovanni Maria delle Piane detto il Molinaretto (Dorotea Sofia di Neoburgo) e di Louis Michel Van Loo (Louisa Elisabetta di Borbone Francia e Anna Malaspina).
La Galleria dell'Ottocento è composta da dipinti, acquerelli e disegni dei pittori formatisi all’Accademia di Belle Arti di Parma: Alberto Pasini e Roberto Guastalla, fra gli orientalisti, Cecrope Barilli, Luigi e Salvatore Marchesi, Giulio e Guido Carmignani e molti altri: le sale sono ricche di vedute, paesaggi del territorio e scene di genere.
Un interessante ciclo pittorico di Giambattista Borghesi, pittore di corte della duchessa Maria Luigia, che costituiva l’intera decorazione muraria di uno studiolo parmigiano, è stato acquistato e ricomposto filologicamente in una delle stanze del palazzo.
Del XX secolo fanno parte opere di Daniele De Strobel, Amedeo Bocchi, Donnino Pozzi e Bruno Zoni per la pittura, mentre per la scultura figurano i piccoli “animali” in bronzo e argento di Renato Brozzi e l’ottantina di pezzi tra bronzi, marmi e gessi preparatori a testimonianza della lunga attività dello scultore Luigi Froni, ricca donazione della vedova Renata Fornelli Froni.
Tra le altre donazioni, la raccolta Garbarino è sicuramente, nel suo genere, la più significativa: è formata da maioliche italiane del XV e XVI secolo soprattutto ferraresi e faentine, da ceramiche orientali e da porcellane francesi.
La collezione di cartamoneta, unica per completezza dopo quella della Banca d’Italia, è esposta nei sotterranei del Palazzo secondo un criterio che illustra in modo alternativo la lettura della storia d’Italia, dall'Unità ai giorni nostri, attraverso le emissioni di cartamoneta. Molto interessante la raccolta di Buoni partigiani e di requisizione della donazione Giulianini, anch’essi esposti. Non mancano curiosità quali una raccolta di falsi con esempi di tecniche di falsificazione.
Nel percorso espositivo trova spazio anche una parte (quella di epoca Luigina) della collezione di monete e medaglie tutte inerenti Parma e la sua storia. È una collezione unica nella sua specifica riferibilità alla città di Parma: comprende 176 pezzi che coprono il periodo dall’arrivo dei Borbone a Parma (1731) alla proclamazione del Regno d’Italia (1860), con particolare riferimento al periodo della Duchessa Maria Luigia; la compongono oltre alla serie pressoché completa di monete d’oro, argento e bronzo, anche un vasto gruppo di medaglie commemoranti le grandi opere pubbliche realizzate per il territorio da Maria Luigia, nonché alcune dedicate ai personaggi illustri di Parma (tra cui il tipografo Bodoni, i medici Tommasini e Rasori, i pittori Parmigianino e Correggio).
(testo: www.fondazionecrp.it)