Geolitologia del territorio di Calestano (Val Baganza)
L’alta Val Baganza, a differenza dell’alta Val Parma non è modellata nella roccia arenaria oligocenica stratificata in grosse bancate detta macigno, originata da sedimenti di sabbie in fondali marini profondi (fino a 2000 m. circa) in un periodo compreso tra i 30 e i 20 milioni di anni fa, che, in seguito, dopo una decina di milioni di anni e fino all’ultima glaciazione quaternaria sono stati sollevati (orogenesi) e piegati in quel dosso che costituisce la catena principale toscoemiliana tra M.Orsaro, M.Rondinaio ed Alpe Tre Potenze.
L’alta e media Val Baganza è invece scavata nelle successioni di strati calcareo-marnosi
(flysch) che costituiscono i principali rilievi della media montagna appenninica.
All’ altezza di Chiastre la valle è traversata da una peculiare dorsale di conglomerati e di arenaria: i Salti del Diavolo.
Più a valle, le colline sono formate da rocce prevalentemente argillose sedimentate tra i 40 e 2 milioni di anni fa. Più antiche sono le argille scagliose o varicolori, più recenti le argille azzurre del Pliocene, ricche di fossili marini datati da 7 a 2 milioni di anni fa.
Fossili: impronte di molluschi marini bivalvi e tracce di elmintoidi e nemertili (rio Arso e Castello di Ravarano). Rare ammoniti e pesci (Casaselvatica); abbondanti i fossili marini in calanchi tra S.Vitale e Maiatico.
I tufi: sulle pendici dello Sporno, lungo alcuni corsi d’acqua, si trovano particolari formazioni rocciose impropriamente denominate dalla tradizione popolare tufi, anche se in realtà si tratta di concrezioni calcaree generate dallo scorrimento di acque ricche in carbonato di calcio che imprigionano detriti inorganici e vegetali.
Documento pubblicato
grazie alla concessione
e alla collaborazione della
Comunità Montana
delle Valli del Taro e del Ceno
Illustrazione di Paolo Sacchi
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