Foto scattata dal lato est della piazza. La rocca, che domina la piazza del paese, è appartenuta alla famiglia Sanvitale dal XIII secolo all'inizio del '600, quando passò ai Farnese. Dal 1676 servì come luogo di villeggiatura per gli ospiti del Collegio dei Nobili. Dell'edificio voluto da Gilberto III (1477) resta solo il lato anteriore, la cui parte superiore però è stata risistemata nel '700. All'interno la sala d'Ercole è stata affrescata da Orazio Samacchini.
La parte Settecentesca della rocca, di proprietà privata collocata nel lato est del piano nobile, è affrescata da Sebastiano Galeotti; in altre sale vi sono paesaggi e grottesche di Cesare Baglione. La parte Cinquecentesca è di proprietà del Comune di Sala Baganza.
Giardino storico della Rocca Sanvitale di Sala Baganza.
Il recupero dell’area verde, in linea col disegno del giardino all’italiana, ricalca l’antico progetto dell' epoca farnesiana, inoltre ha permesso di riqualificare uno spazio pubblico prezioso per Sala Baganza, restituendo allo stesso tempo al territorio un patrimonio di grande valore storico e culturale.
Entrata del parco dal golf club ''La Rocca''. Nato nel 1985 si sviluppa sui primi contrafforti collinari che dominano la pianura parmense, proprio a ridosso dell'antico borgo ducale di Sala Baganza.
Foto che rappresenta una parte dei campi da golf, nella quale si può notare uno dei tre laghi artificiali presenti nell'area.
Il campo, disegnato da Marco Croze, utilizza un'area situata sul limitare della pianura, proprio dove iniziano i primi declivi delle colline verso l'Appennino, dolcemente ondulato.
La foto mostra uno stradello, percorribile in caddy, all'interno dei campi. Il campo da golf si snoda tra boschi di querce, acacie e laghetti artificiali, non di rado attraversato da branchi di caprioli.
Nella foto si può notare il tipo di agricoltura: nel campo di destra vi è un campo seminato a erba medica, la coltura principale dopo il frumento presente sui campi seminativi, e nel campo di destra è stato recentemente seminato il frumento in successione dell'erba medica.
Foto scattata in località Maiatico alla località del Castellaro. La foto propone una visuale di una storica azienda agricola locale. Nata a metà degli anni 90 sui poderi collinari della provincia di Parma, nella pace e nella tranquillità della Val Baganza e dei Boschi di Carrega. 25 ettari di terreno coltivati con il sistema della lotta integrata,una tecnica a basso impatto ambientale che ne testimonia l’attenzione verso i prodotti e l’ambiente e che consente alla stessa di aderire all’accordo Agro Ambientale promosso dal Parco per un’agricoltura sostenibile. Sono presenti vigneti coltivati a lambrusco, malvasia, barbera, bonarda, merlot, cabernet sauvignon, pinot nero, chardonnay e sirah.
La foto è stata scattata da un campo coltivato a frumento verso un azienda agricola, il campo dell'azienda è coltivato a erba medica, inoltre è possibile vedere dei filari di piante utilizzati come divisori sui confini.
In queste foto si nota bene la morfologia del territorio che è di tipo collinare. Si possono vedere inoltre campi seminativi coltivati a erba medica, campi incolti e nella parte inferiore della foto vi è prevalentemente un area boschiva all'interno della quale vi è un ruscello naturale.
Nella parte inferiore della foto abbiamo un campo coltivato a erba medica e nella parte superiore si possono vedere i calanchi di maiatico. I calanchi sono un fenomeno geomorfologico di erosione del terreno che si produce per l'effetto di dilavamento delle acque su rocce argillose degradate, con scarsa copertura vegetale e quindi poco protette dal ruscellamento.I solchi che si formano all’interno del terreno si accentuano rapidamente, allungandosi e procedendo a ritroso, moltiplicandosi e ramificandosi. Tale processo si estende ad interi versanti, suddivisi da numerose vallecole separate a loro volta da strette creste con micro versanti nudi in rapida evoluzione.
Nella foto si possono osservare i calanchi con strati diversi di terra e avvolti da una vasta area boschiva.Le cause di innesco del processo che porta alla formazione dei calanchi sono molteplici e spesso concomitanti: in primis la presenza di un substrato argilloso con discreta componente sabbiosa; regime climatico caratterizzato da una lunga estate secca e piogge intense concentrate in determinati periodi dell’anno; esposizione meridionale dei versanti; acclività del pendio compresa tra i 40-60° che favorisce il rapido deflusso dell’acqua; esistenza di un livello meno erodibile alla sommità del versante. Le piante che si stabiliscono nelle zone calanchive sono soggette a stress per tutto il periodo dell’anno: l’elevato contenuto di sali rende il suolo alomorfo, di conseguenza la vegetazione è dominata da specie mioalofile terofite e emicriptofite.
La viticoltura rappresenta l'insieme delle tecniche che prevedono la coltivazione delle viti da tavola e da vino. Si rende necessaria specialmente in terreni collinari. La sistemazione dei vigneti con forti pendenze ha come obiettivo la riduzione delle ore necessarie alle pratiche colturali che sono molto gravose potendo arrivare ad impiegare il triplo o il quadruplo del tempo rispetto alla pianura. Bisogna dire che sono però i terreni migliori dal punto di vista del vino prodotto. I vini prodotti in collina hanno potenzialità qualitative superiori in confronto a quelli prodotti in pianura.
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