Descrizione "spannometrica" (cioè a spanne...)
La partenza è fissata, come al solito, da Parma o da Collecchio in treno, ma la tratta (a differenza degli altri anni) terminerà ad Ostia Parmense: spenderete meno di biglietto!
Una volta rotolati giù dal treno, un tratto d'asfalto ci porterà sino a Baselica e da qui, inizierà un piccolo antipasto di fuori strada che s'interrompe per lasciar spazio ad un kilometro di asfalto...dopodichè...LA BELLITUDINE!
Si sale lungo una bellissima strada forestale immersa nella natura sino a sbucare, dopo aver percorso un meraviglioso castagneto, ai Vighini e proseguendo poi sin sul crinale ancora su strada forestale. Il crinale, dopo le fatiche, arriva nelle vesti della cima del Monte Croce di Ferro. Da qui si scende verso il Passo del Brattello.
Sosta.
Pranzo.
Ripartiamo ancora su strada forestale tra faggi e abeti, passiamo il Monte Cucco ed arriviamo al Passo del Borgallo: da qui si scarpinerà su un bellissimo single track di crinale per circa un kilometro, sino ad arrivare a Fontana Gilenta. Da qui in poi il tracciato è ancora un po' un enigma: avremmo voluto percorrere la "Forestale della Macchia di Baselica" sino al Passo dei Due Santi per cena, pernotto e colazione, maaaa...ma il rifugio del Passo è chiuso e non è dato sapere se riaprirà! Ma niente paura, l'alternativa è già pronta, si farà tappa a Patigno (nel Comune di Zeri). Il tracciato per arrivarci non è ancora stato deciso, ma abbiamo diverse alternative per raggiungere il punto tappa.
Per chi si sveglierà a Patigno, il percorso del secondo giorno prevede la risalita al crinale, per poi prendere la direzione del Monte Gottero e proseguire sin al Passo del Bocco passando dal Passo Cento Croci, dove si sosterà e ci si congiungerà con il gruppo che partirà da Borgo Val di Taro, facendo soltanto i canonici due giorni (il percorso è identico a quello dell'anno passato).
Dopo i baci e gli abbracci, si ripartirà tutti in sieme (non è un errore: è per far capire che, come nella precedente edizione, sarà difficile che il gruppo possa procedere compatto sino al punto d'arrivo di questa tappa!) alla volta di Arzeno. Sperando di non arrivare ancora una volta alle 02.00 di notte (altrimenti l'anno prossimo, mi sà, che ci faranno dormire in strada) qui ci si potrà strafogare di costine con le patate al forno e rimpire sino all'orlo di vino toscano, che tanto, il giorno dopo sarà tutto in discesa (forse).
Dopo la sveglia dei superstiti e la colazione a base di ciò che sarà rimasto in tavola dalla sera prima (cioè, la tovaglia e i fiori...sempre che a Filippo non sia venuta 'na botta di fame durante la notte), i percorsi per raggiungere Sestri Levante saranno fondamentalmente 4: uno per asfalto (certificato lo scorso anno dal "Carrello dei Bolliti"), uno passando per Monte Treggin, uno per Monte Domenico ed il quarto, quello inedito, salendo sul Monte Capenardo da Sambuceto per poi scendere con la "direttissima" in free-ride che piomba su Sestri Levante (sede di una famosa gara di Super Enduro) dove ci sarà di certo la banda ad attenderci: l'unica cosa che dovrà far pensare è che, la banda, viste le fatiche dei tre giorni appena trascorsi, accompagnerà una strana colonna di carrozze con drappi scuri, trainate da cavalli col pennacchio nero.
Da qui, il treno ci riporterà comodamente e senza l'assillo della coda in autostrada, sino a Parma.
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