Monte Lama
Download Video: MP4, HTML5 Video Player by VideoJS
Punto di partenza: Bardi (PR)- Punto d'arrivo: Bardi (PR)
Dopo tanti mesi passati ad emigrare in Liguria la mia voglia di appennino era ormai incontenibile e così, con la scusa della perlustrazione del giro CAI del 25 aprile, mi sono preso un giorno di ferie per avere tutto il tempo necessario ad andare a provare la ciclopista MTB del monte Lama (Bardi). Ovviamente quando si fanno le cose di cuore e non di testa spesso di pagano le conseguenze: in questo caso l'aver voluto anticipare troppo questa uscita mi è costata 45' di bici in spalla affondando in 30-40 cm di neve e buona parte del percorso immerso nel fango (per fortuna non argilloso !) in seguito allo scioglimento della neve stessa. Risultato: poco divertimento nonostante il mio giudizio su questo percorso debba essere per forza di cose rinviato ad un test più significativo. Si tratta di una ciclopista che fa parte del progetto di valorizzazione dei SIC della provincia (Siti di Interesse Comunitario) che purtroppo sono già realizzate da almeno un anno buono ma non sono ancora state inaugurate e soprattutto pubblicizzate a dovere con cartine e quant'altro. Purtroppo nel momento dell'inaugurazione ci saranno già danni sa sistemare (come sempre purtroppo): noi stessi abbiamo recuperato un palo con annessa freccia segnavia abbandonato in un torrente e lo abbiamo ripiantato alla bell'e meglio. Lo stile è il medesimo del Grande Giro MTB con tabelle, frecce e bollini colorati a seconda del percorso. Questo è BLU. Il progettista è sempre Nicola Bonazzi. Quello che posso dire comunque è che gli aspetti più interessanti sono la possibilità di ammirare da vicino questi fenomeni geologici quali il Groppo di Gora, il Colle Castellaccio e il Monte Menegosa (in territorio piacentino) e gli inusuali panorami (per me che frequento poco queste zone) sull'Alta Val Ceno, in questa stagione veramente belli proprio perchè innevati. Purtroppo, come molti giri nostri, anche qui c'è una quasi totale assenza di singletrack e soprattutto le mulattiere sono percorse fino ad alta quota da mezzi fuoristrada che segnano in modo assai fastidioso e pericoloso il fondo del percorso nei punti più inconsistenti. Senza voler dare giudizi credo che sarebbe opportuno uno sforzo più coerente da parte degli enti locali se si vuole valorizzare un territorio. Magari con un area più ristretta ma meglio protetta. In conclusione il mio consiglio è di aspettare metà maggio prima di andare a provare questo giro ma di andarci sicuramente. Per chi predilige i percorsi in cui spingere sui pedali sarà sicuramente un giro apprezzato, chi invece desidera il tecnico non troverà molto pane per i propri denti. In ogni caso caricatevi la traccia perchè il tratto piacentino che aggira a nord il Groppo di Gora non è tabellato (mettersi d'accordo tra due provincie era troppo difficile immagino) e ovviamente sconsiglio di salire sulla vetta del Groppo con la bici.
Piergiorgio Rivara
www.bikemonkey.it