La dorsale dei Salti del Diavolo è parte di una formazione che si estende dal Monferrato all'Appennino Modenese che in Val Baganza affiora per circa 5 Km in direzione nord/nord ovest - sud/sud est quasi perpendicolare al corso del torrente, dalla località Piovolo fino al monte Cassio. Dal punto di vista geologico, i Salti sono costituiti da depositi sedimentari di età cretacica (circa 95 milioni di anni fa), originati da immani frane sottomarine di materiali a granulometria grossolana che, a causa di movimenti tettonici si presentano in forma di strati verticali di arenarie e conglomerati prevalentemente silicei. La peculiare forma a guglie si deve all'erosione che ha agito in modo differenziale sui corpi rocciosi. Alla base si trovano grossi ciottoli cementati di graniti, greiss, porfidi, calcari, arenarie, diaspri, ecc, per poi passare salendo a una puddinga (conglomerato costituito da ciottoli arrotondati) sempre più fine per giungere nella parte superiore a una arenaria biancastra e compatta. Questa pietra, chiamata localmente "mass ladèin", è stata estratta e usata soprattutto per le parti architettoniche a vista, dal momento che si presta ad essere scolpita. Numerosi manufatti eseguiti con abilità e perizia, fino a qualche decina di anni fa dagli scalpellini locali sono visibili all'interno o sulle facciate dei fabbricati.
Documento pubblicato
grazie alla concessione
e alla collaborazione della
Comunità Montana
delle Valli del Taro e del Ceno
Illustrazione di Paolo Sacchi
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